Francesco Di Lorenzo - 23-09-2004
Con questa intervista Enzo Spaltro ci aiuta a riflettere attraverso alcuni pensieri sulla scuola italiana, dando un contributo utile a smuovere 'coscienze', a scardinare concezioni superate e a dare più ordine all'universo scolastico che offre spesso risposte inadeguate agli inevitabili cambiamenti che sono in atto nella nostra società.
Egli ci indica alcune strade per il presente e per il futuro parlandoci di 'sviluppo della soggettività', che significa avere a che fare con più idee e più conflitti che generano più ansia, e ci invita ad accettare che più soggettività, più idee, più conflitti creano più ansia ma anche più possibilità di cambiamenti. Compiere questo importante 'passaggio' significa sfidare la volontà di chi domina con l'ortodossia e agisce distruggendo - oppure oscurando - qualsiasi alternativa di pensiero.
Insomma, c'è bisogno di smascherare "coloro che temono di stare meglio oggi e peggio domani e così facendo diventano oppositori di ogni possibile benessere".
Ci parla, inoltre, di una “ BELLA SCUOLA ” che si trova oltre i molti dogmi ancora esistenti sull’argomento (e non solo), rendendo esplicito il concetto che il bello deve ancora arrivare e sarà una fonte di “futuro” e di benessere per chi nella scuola vorrà continuare a crederci e a lavorare.
Egli ci indica alcune strade per il presente e per il futuro parlandoci di 'sviluppo della soggettività', che significa avere a che fare con più idee e più conflitti che generano più ansia, e ci invita ad accettare che più soggettività, più idee, più conflitti creano più ansia ma anche più possibilità di cambiamenti. Compiere questo importante 'passaggio' significa sfidare la volontà di chi domina con l'ortodossia e agisce distruggendo - oppure oscurando - qualsiasi alternativa di pensiero.
Insomma, c'è bisogno di smascherare "coloro che temono di stare meglio oggi e peggio domani e così facendo diventano oppositori di ogni possibile benessere".
Ci parla, inoltre, di una “ BELLA SCUOLA ” che si trova oltre i molti dogmi ancora esistenti sull’argomento (e non solo), rendendo esplicito il concetto che il bello deve ancora arrivare e sarà una fonte di “futuro” e di benessere per chi nella scuola vorrà continuare a crederci e a lavorare.